Diabete, Allarme Tachipirina per diabetici. Aumenta rischio Ictus”

Diabete, Milioni di persone con diabete di tipo 2 sono infatti ad alto rischio di malattie cardiovascolari. Il farmaco di nuova generazione.

Già utilizzato anche in Italia nel trattamento generale del diabete; si è ora dimostrato in grado rispetto al placebo di ridurre in maniera significativa; eventi cardiovascolari in pazienti diabetici di cui la maggior parte non presentava malattia cardiovascolare accertata.

Diabetici sono ad alto rischio di infarti e ictus, al punto che circa il 60 per cento muore per cause cardiovascolari.

Così, le nuove linee guida congiunte dell’European Society for the Study of Diabetes e dell’American Diabetes Association hanno di recente stabilito; che nei pazienti che abbiano già avuto problemi cardiovascolari debba essere data la preferenza a terapie a base di agonisti di GLP-1 e inibitori di SGLT2, due nuove classi di farmaci che stanno dimostrando un beneficio su cuore e vasi.
Lo conferma una ricerca appena presentata al congresso dell’American Heart Association: dapaglifozin, inibitore di SGLT2, riduce del 17 per cento la probabilità di scompenso cardiaco e morte cardiovascolare.

Da che mondo e mondo, prevenire è meglio che curare.

Ma piuttosto che mettere mano al blister per buttar giù inutilmente una pastiglia, i ricercatori hanno messo a punto un test delle urine – del costo di 10 sterline – capace di dire se il principio attivo dell’antinfiammatorio verrà metabolizzato correttamente; funzionando nella giusta maniera contro il trombossano A2 delle piastrine.
E nei casi peggiori, “per quei pazienti a rischio infarto e ictus; che prendono l’aspirina per fluidificare il sangue, il problema potrebbe essere mortale.

Questi soggetti moltiplicano per quattro le possibilità di subire un attacco cardiovascolare fatale”. Ma c’è chi, per natura e genetica, è predisposto a resistere alla medicina: chi ha il colesterolo alto o il diabete può sviluppare una maggior resistenza. I dati della British Heart Foundation parlano di oltre 250mila infarti e ictus nel Regno Unito ogni anno.

L’aspirina può frenare il danno di un ictus ischemico e il suo beneficio potrebbe essere tale da giustificare una revisione delle linee guida per le emergenze; tale da consigliare a chi presenta i segni di un ictus minore ed è in attesa dei soccorsi di prendere subito il farmaco; se ne ha la possibilità. Sono le considerazioni dei ricercatori dell’Università di Oxford; in Gran Bretagna, alla fine di uno studio pubblicato su Lancet e guidato dal professore Peter Rothwell.