Salute: Quanto ti resta da vivere? Con una semplice analisi del sangue puoi saperlo

Quanto tempo ti resta da vivere? Puoi scoprirlo “così”. Ma poi siamo proprio sicuri di volerlo sapere? E se la risposta fosse: “tra un anno”, come reagiremmo?
A ogni modo, che sia tra 50 anni o tra 10, per scoprirlo basterebbe fare un test del sangue. È quanto sostengono i ricercatori della Scuola di Medicina della prestigiosa Università di Yale negli Stati Uniti che hanno creato in laboratorio un rivoluzionario test del sangue per predire l’aspettativa di vita di una persona.

Il test analizza 9 biomarcatori e, in base ai risultati, è in grado di predire quanto tempo una persona vivrà. Ma qual è l’obiettivo di uno studio di questo tipo?

Aiutare le persone a “prendere dei provvedimenti” in caso di “campanelli d’allarme”. In pratica questo test permette di individuare l’età fisiologica di una persona che non sempre coincide con l’età anagrafica. Se per esempio l’età fisiologica è maggiore di quella anagrafica, significa che a quella persona non resta molto da vivere.

A quel punto, il diretto interessato potrà prendere provvedimenti e cambiare qualche abitudine sbagliata così da riequilibrare le due età. L’età fisiologica, infatti, può essere modificata cambiando alcune abitudini di vita sbagliate. Come è nata l’idea di mettere a punto uno studio di questo tipo? Coordinati dal professor Morgan Levine, i ricercatori hanno preso in esame 42 dati clinici dalle cartelle di pazienti coinvolti in un due studi americani su salute e nutrizione. Tra i parametri figuravano: globuli bianchi, livelli di glucosio, albumina e altre sostanze.
Incrociando questi dati con quelli sullo stile di vita e sulla salute di 10.000 persone coinvolte in uno dei due studi, il professor Levine ha creato questo test del sangue che si basa su 9 marcatori tutti strettamente legati all’aspettativa di vita. Poi i ricercatori hanno sottoposto al test 11.000 persone.
Come abbiamo detto sopra, se l’esame individua un’età fisiologica superiore a quella anagrafica, che il paziente sta invecchiando più velocemente e rischia la morte prematura.
Levine e il suo team hanno rilevato che per ogni anno in più dell’età fenotipica rispetto a quella cronologica, il rischio di morte è superiore del 14 percento nella fascia di età 20-39 anni; del 10 percento in quella 40-64 anni e dell’8 percento in quella 65-84 anni.
Dall’analisi in questione, tra le altre cose, è emerso che le donne invecchiano più lentamente degli uomini per questo hanno un’aspettativa di vita maggiore. Cosa accelera il processo di invecchiamento? Stress, bassa istruzione, fumo, sedentarietà, obesità, vivere in quartieri poveri.

Come vivere a lungo? Secondo uno studio condotto sui centenari del Cilento, oltre a un buon dna, serve ottimismo, amore per la famiglia, determinazione, grinta, amore per la propria terra. I risultati del test del sangue che predice quanto vivremo sono stati pubblicati sull’archivio online bioRxiv, in attesa della pubblicazione su una rivista scientifica.