Al di là: C’era una volta una favola di una famiglia con una mamma ed un papà attenti e premurosi nei confronti di due figli speciali e sempre sorridenti; c’era una volta un piccolo regno luminoso, semplice e disordinato, rumoroso e pieno di vita, semplicemente vitale.
C’era una volta la speranza negli occhi di un bimbo di appena sei anni e nell’agitazione tipica di un quattordicenne alle prese con le prime grandi avventure della vita.
Quando una persona se ne va, in realtà continua a restare accanto a noi
C’era… Sono una donna con un’età molto vicina a quella di Licia, mamma coraggio; una mamma; sono un’insegnante di quelle che Luca.
Avrebbe potuto incontrare in aula o per i corridoi ogni giorno; sono una semplice voce che in questi giorni si è chiesta più volte che senso abbia strappare al cuore e alla vita di una donna tutto.
Nella folata del tragico destino che ha interrotto bruscamente le vite di un padre e dei suoi due figli, mi è parso di rivedere la “scopa” della Provvidenza dei Promessi Sposi, solo che quella scopa; come la definiva Manzoni, dispensava giustizia e poneva rimedio alla cattiveria umana: spazzava via il male degli uomini e tutti i suoi artefici dando una mano agli oppressi al fine di sopravvivere alle macchinazioni degli oppressori.
E allora perché avere molto prima e in poche ore perdere tutto e perché a una donna comune, come me e molte altre, viene chiesto così tanto?
Cosa si può spiegare ai propri figli, ancora piccoli come i miei e così lontani dalle separazioni per sempre, quando anche noi adulti non siamo in grado di comprendere e spiegare ai compagni di gioco; di corsa e di scuola il senso di ciò che in un secondo ha cancellato tutti i sensi della vita?
Nessuno muore finché vive nel cuore di chi resta!
Così hanno scritto i vecchi compagni d’asilo di Luca accanto ad una fotografia che li ritraeva tutti uniti e sorridenti. “Celeste è questa corrispondenza d’amorosi sensi”; così ha scritto nel suo carme “Dei Sepolcri” Foscolo, ricordandoci che è un dono solo degli uomini quello di portare dentro di sé i ricordi e di poter continuare così a vivere con chi non c’è più.
Sarete sempre nel mio cuore: così ha detto mamma Licia, una donna forte e sensibile, nella quale tutte le mamme hanno ritrovato qualcosa di sé. Sì, perché è vero. Ciò che è successo ci ha mostrato brutalmente la paura e quei fantasmi che, nascosti e cacciati nell’oblio della nostra vita quotidiana spesso troppo indaffarata, abbiamo sempre cercato di non ascoltare.
Ma gli eventi, i più drammatici, accadono anche alle persone più anonime, più semplici e più felici.
Lo so che le parole contano poco, perché nessuno restituirà mai a Licia ciò che ha perso, ma per “sempre”, anche adulti, i piccoli compagni di Martino cercheranno di notte la sua stella, perché la luce è da sempre vita e calore e “per sempre” gli amici di Luca attraverseranno con lui nel cuore; il traguardo e i compagni di scuola ne riempiranno il vuoto ed il silenzio e parlando fra loro lo terranno vivo; poiché tutti quelli che trapassano la nostra vita ci lasciano in eredità qualcosa, una nuova parte di noi.
Sii custode gelosa allora “mamma e moglie coraggio” di ogni frammento di vita vissuta così intensamente e dei ricordi che hai condiviso con la tua famiglia, perché solo tu conoscevi profondamente il cuore di tuo marito e dei tuoi due figli.
Non permettere al tempo di cancellare nulla, anche se sarà difficile e doloroso, perché nel tuo cuore davvero continuerà a vivere chi ti ha tanto amata e chi tanto tu hai amato e tu sarai per sempre gli occhi e il sorriso di Martino, la voce e la grinta di Luca e la forza di Fabrizio, il padre paziente e premuroso, il giovane uomo e il piccolo angelo, perché davvero è soltanto degli uomini non far morire nessuno “finché sarà vivo nel cuore di resta”