Annabella e quella panchina con la rosa rossa che urla amore

In via Gorgia da Leontini qualcuno ha un cuore che batte forte. Ha voluto fare un regalo ad Annabella. Ma in realtà lo ha fatto a chiunque passi di lì.

E’ una carezza all’anima e anche uno schiaffo a chi si dimentica di averne una. Non resta che fermarsi davanti a  quella panchina. Immaginare Annabella immersa nella lettura che doveva essere la sua grande passione.

Casalpalocco: Annabella e quella panchina con la rosa rossa che urla amore

Guardare quella rosa rossa baciata dal sole. Respirare piano. E poi ripartire. Ringraziando Annabella per esserci stata e per aver saputo ispirare amore intorno a lei.

Una piccola panchina in legno posizionata al centro di un’aiuola. Una rosa rossa. Bella. Di una bellezza tale che silenziosamente richiama l’attenzione di chiunque passi di lì. E una dedica. Semplice e delicata, incisa su una targhetta di metallo  come fanno a Central Park a New York.

“Ci piace pensarti qui, assorta nelle tue letture…”.

Quella Casalpalocco che in molti probabilmente conoscono solo  per quella scena cult di “Caro Diario”  di Nanni Moretti in cui il protagonista si aggira per i viali alberati tra le ville descrivendo, con quel tipico snobbismo radical chic, uno spicchio di Capitale quasi senz’anima: “Passando accanto a queste case, sento un odore di tute indossate al posto dei vestiti, un odore di videocassette, cani in giardino a far la guardia e pizze già pronte dentro scatole di cartone”.

Doveva essere davvero un’anima speciale la giovane Annabella Festa che non c’è più e che qualcuno ha deciso di ricordare così. Succede a Casalpalocco, quartiere residenziale di Roma tra l’Eur e Ostia.

Una storia molto dolce, che fa capire quanto amore ci sia ancora nel mondo. E a volte, come in questo caso

Davide.Desario