Arriva il Bonus per la Spesa di Natale: 500 euro per tutte le famiglie. Ecco come fare per richiederlo già ora

Mese di bonus per gli italiani quello di dicembre. La buona notizia è che sono stati stanziati ben 400 milioni da destinare ai comuni, per poi aiutare le famiglie più colpite dalla crisi economica conseguente l’epidemia di Covid-19. Sono stati in molti a dover chiudere, temporaneamente o per sempre, le proprie attività, e non si sa quando queste potranno tornare a fiorire garantendo alle famiglia italiane un guadagno fisso e certo. Anche chi è rimasto aperto deve fare i conti con la zona rossa, e quindi un numero clientelare più basso e incerto. Pagare tutte le spese è diventato un problema. Finalmente arriva il decreto ristori del governo Conte che prevede di aiutare le famiglie che davvero hanno problemi ad arrivare a fine mese e far quadrare il bilancio.

Arriva il Bonus per la Spesa di Natale: 500 euro per tutte le famiglie.

In questo articolo vedremo i vari bonus previsti per il mese di dicembre, a chi spettano questi soldi e come fare per richiederli. Cominciamo con il bonus cashback che prevede un rimborso del 10% su tutte le spese effettuate in questo mese, fino a 150 euro. Vediamo come funziona e a chi spetta. Lo scopo principale di questo rimborso è quello di incentivare gli acquisti nei negozi fisici e non in quelli online.

Il rimborso riguarda solo gli acquisti fatti appunto nei negozi con carte di credito, bancomat o altri strumenti rintracciabili.

Rientrano nel bonus le consegne a domicilio con il pagamento tramite pos portatile. Solitamente, col cashback, si può ricevere un rimborso totale di 300 euro all’anno o 150 a semestre, ma è stato previsto un bonus solo per gli acquisti fatti dal 1 dicembre al 31 dicembre fino a 150 euro. Un vero e proprio aiuto per i regali di natale, si potrebbe dire, anche perché non sono stati posti dei vincoli riguardo gli oggetti acquistati, ma si può comperare qualsiasi cosa e richiedere ugualmente il rimborso

Per ottenerlo è necessario essere in possesso della SPid, Sistema Pubblico di Identità Digitale, da richiedere subito se ancora non si ha.

La modalità per richiedere il bonus è quella di iscrivervi sull’app IO, registrarsi associando al proprio account una o più carte di credito o di debito insieme al codice IBAN sul quale si vogliono ricevere i rimborsi. Abbiamo poi parlato del decreto ristori del governo Conte e quindi dei 400 milioni destinati ai comuni per provvedere alle famiglie che stanno affrontando la crisi con maggiore difficoltà. Ma vediamo come funziona e quanti soldi si possono ricevere.

Chiamato bonus spesa, perchè i soldi vengono destinati all’acquisto dei generi alimentari, il credito per famiglia varia dalle 300 alle 500 euro. La modalità di richiesta è la stessa che si è utilizzata per il primo lockdown, e quindi rivolgersi direttamente al comune di appartenenza oppure ai centri di assistenza sociale, che si rifaranno sempre al comune. Come si decide a quali famiglie erogare il bonus? I criteri, per lo più saranno cinque e cioè: residenza nel comune a cui si inoltra la richiesta; composizione nucleo familiare; patrimonio immobiliare; situazione lavorativa; ISEE; altri sussidi statali già percepiti dal nucleo familiare. In alternativa ai bonus può essere prevista dal comune anche la consegna a domicilio della spesa alimentare per le famiglie che ne facciano richiesta e si trovino in situazioni di difficoltà anche a deambulare. Come ad esempio pensionati e/o cittadini con gravi inabilità.

Ad essere aiutate per prime saranno quindi le famiglie che durante il primo lockdown non hanno ricevuto alcun aiuto dallo stato.

Il bonus spesa può comunque essere richiesto da chi riceve già il reddito di cittadinanza, la pensione di cittadinanza o il reddito di emergenza. Poi abbiamo il bonus famiglie che prevede fino a 3000 euro l’anno per ogni figlio convivente dal settimo mese di gravidanza fino ai 21 anni di età. Il risarcimento spetterà a tutti i lavoratori, sia autonomi che dipendenti, ma anche a disoccupati e incapienti. Sarà riconosciuto sia ai cittadini italiani che agli extracomunitari con permesso di soggiorno in Italia da più di 2 anni.

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