Reddito di Cittadinanza: con il lockdown le risorse potrebbero finire, ecco perché

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Chi prende il Reddito di Cittadinanza potrebbe essere danneggiato oltre misura da un secondo lockdown. Come stimato dal Ministero dell’Economia, infatti, una nuova serrata potrebbe far aumentare ancora di più la platea dei beneficiari del Reddito di Cittadinanza, facendo così lievitare i costi.

Reddito di Cittadinanza: un eventuale secondo lockdown spaventa il Ministero del Tesoro. Una serrata potrebbe comportare l’aumento dei beneficiari della misura, con il costo complessivo che lieviterebbe a 10 miliardi.

Una tale situazione potrebbe portare i costi complessivi a 10 miliardi di euro, ben oltre la soglia prevista. Oggi il Reddito di Cittadinanza ha un costo di 7 miliardi di euro e la crisi economica ha già portato ad un primo incremento – non atteso dalle stime iniziali – dei beneficiari della misura. Ebbene, un secondo lockdown potrebbe incentivare ulteriormente le domande per il Reddito di Cittadinanza, con la spesa per il riconoscimento di questa misura che diventerebbe insostenibile facendo così scattare la clausole di salvaguardia previste dalla normativa.

 Cosa potrebbe succedere in caso di secondo lockdown?

Al momento, percepiscono il Reddito di Cittadinanza 1,3 milioni di famiglie. Fa riflettere il fatto che a gennaio scorso i nuclei percettori del Reddito di Cittadinanza erano appena 1 milione, dimostrazione che la crisi economica scattata con la diffusione del coronavirus ha portato molte famiglie a rivolgersi al sussidio per avere di cui vivere nel periodo del lockdown.

Già oggi i costi del Reddito di Cittadinanza preoccupano gli esperti: se si continuerà con questo trend anche nel 2021, infatti, potrebbe essere superato il tetto di spesa fissato per il prossimo anno. E ciò vorrebbe dire stop alle altre domande e taglio dell’importo per chi già lo percepisce.

E adesso che il Paese rischia di essere nuovamente bloccato c’è chi teme che possa esserci un’ulteriore impennata dei costi per il Reddito di Cittadinanza. Gli esperti del Ministero del Tesoro, infatti, temono che in caso di nuovo lockdown totale la platea dei beneficiari raggiungerà quota 1,5 milioni di nuclei percettori entro Natale.

Una nuova serrata, quindi potrebbe far crescere la platea dei beneficiari del RdC ai ritmi di marzo e aprile; in tal caso, per garantire il sostegno a tutti gli aventi diritto serviranno 10 miliardi di euro per il solo 2021. Ciò vorrebbe dire che il Governo – proprio nel momento in cui sta pensando ad autorizzare un nuovo scostamento di bilancio per riconoscere forme di ristoro alle aziende penalizzate dalle restrizioni introdotte – dovrebbe attingere alle poche risorse a disposizione per incrementare la platea dei beneficiari del Reddito di Cittadinanza.

Reddito di Cittadinanza: cosa succede se la spesa supera il limite autorizzato?

Per il 2021 sono stati stanziati 7,3 miliardi di euro. Tuttavia, qualora dovessero aggiungersi altre 200 mila famiglie rispetto a quelle inizialmente stimate; per il riconoscimento del sussidio potrebbero essere necessari circa 5 miliardi per il primo semestre del 2021; più altri 5,5 miliardi per il secondo semestre quando la platea di beneficiari potrebbe raggiungere il picco di 1,8 milioni di nuclei familiari.

Serviranno; quindi; circa 3 miliardi: o saranno stanziati dal Governo oppure bisognerà trovare una soluzione alternativa. Al momento l’ipotesi è quella di un taglio delle ricariche; già previsto dal provvedimento con cui è stata introdotta la misura.

Un taglio dell’importo – che quindi dovrebbe scattare una volta esaurite le risorse; ossia verso l’agosto del 2021 – andrebbe così a compensare l’aumento dei beneficiari. Ipotesi; tra l’altro; che non sembra dispiacere all’INPS; che proprio in questi giorni ha auspicato una riduzione dell’importo base del Reddito di Cittadinanza così da riconoscerlo ad un maggior numero di persone.

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