La Tari 2021: chi non dovrà pagare la tassa sui rifiuti?

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La Tari, ovvero la prima rata della tassa dei rifiuti; dovrà essere pagata da molti italiani entro la fine del mese di aprile, ma è giusto sapere e conoscere tutte le eventualità in cui non è necessario pagare, oppure se si può usufruire di una riduzione della rata.

A decidere ciò però, sono i vari comuni italiani, dove possono variare i criteri di varie esenzioni o riduzioni del prezzo. Ad esempio, la Tari, non si deve pagare se la casa non è abitata, ma per poter essere in linea con l’esonero del pagamento, la casa non deve essere ammobiliata; e non devono esserci utenze di luce; acqua e gas attive. In caso contrario, la tassa deve essere pagata ma in maniera ridotta; in quanto il Comune riduce il prezzo per coloro che vivono in un’altra abitazione.

Lo stesso vale per chi vive in affitto per un periodo inferiore ai 6 mesi, dove in quel caso, è il proprietario della casa in questione a dover far carico del pagamento della tassa; ma in caso contrario il pagamento spetta all’inquilino. Esistono però riduzioni che valgono per qualsiasi comune appartenente; come ad esempio se i cassonetti della spazzatura si trovano in un luogo troppo lontano dalla propria abitazione.

Mentre, nel caso in cui non risulta sufficiente la raccolta dei rifiuti per poterli smaltire; la tassa viene ridotta fino all’80%. Lo stesso vale quando i rifiuti non possono essere smaltiti per problemi legati a motivi sindacali o organizzativi in quanto in questi casi; le autorità sanitarie; devono assolutamente riconoscere un danno nei confronti della salute delle persone.

Infatti, la Tari, nelle zone in cui non avviene la raccolta applica uno sconto del 40% rispetto al prezzo pieno imposto solitamente dal proprio comune di appartenenza. Però c’è anche la possibilità che questo sconto, sia inferiore laddove il punto di raccolta più vicino, disti di poco dalla propria abitazione.

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