Terapia del dolore, il diritto di tutti ad avere un po’ di sollievo

Terapia del dolore: Che cosa significa convivere con un dolore costante 7 giorni su 7, 365 giorni all’anno? Si tratta di un’autentica pena, qualcosa che non augureresti probabilmente neanche al tuo peggior nemico. Il dolore solitamente è un meccanismo di difesa naturale e ha una funzione estremamente utile: ti allerta che il tuo organismo ha ricevuto o sta per ricevere un danno e dunque ti dà la possibilità di correre rapidamente ai ripari.

Terapia del dolore, il diritto di tutti ad avere un po’ di sollievo

Può essere una botta, una scottatura, un taglio: insomma, incidenti che possono capitare a tutti.  Quando il dolore però diventa cronico, diventa esso stesso una vera e propria malattia. Allora sei di fronte a un problema ben più grave e soprattutto molto debilitante; che può procurare danni fisici permanenti ed avere anche conseguenze rilevanti a livello psichico. Molto spesso chi soffre di dolore cronico sprofonda nella depressione. Trattandosi dunque di una malattia, il dolore va curato nel modo più adeguato possibile. Come? Vediamolo insieme.

La terapia del dolore (o terapia antalgica) ha un obiettivo prima di tutto: migliorare la qualità di vita dei pazienti. Tecnicamente, è la disciplina medica che si occupa della diagnosi e della cura del paziente affetto da sintomatologia dolorosa acuta e cronica. Le strutture specialistiche che trattano il dolore cronico e forniscono cure palliative sono i Centri di Terapia del Dolore; in cui la collaborazione tra algologi, psicologi e medici di altre specialità fa sì che per il paziente venga individuata la migliore strategia terapeutica, a tutto tondo. Questo perché oltre agli aspetti fisici, hanno un grande peso anche quelli emotivi.

Terapia del dolore, il diritto di tutti ad avere un po’ di sollievo

Se soffri in maniera costante e per un lungo periodo di tempo (almeno sei mesi all’incirca) di mal di schiena, cefalea o emicrania ricorrenti, artrite e di tutti quei disturbi che in qualche modo vanno a toccare i nervi, ovvero gli elementi più sensibili del tuo corpo (come, per citarne solo alcuni, l’herpes zoster o la sciatalgia causata da ernia al disco, ma anche tutte quelle lesioni nervose a seguito di un trauma violento, una frattura o un intervento chirurgico), allora ti puoi sottoporre alla terapia del dolore. C’è poi un altro fattore che devi prendere in considerazione: ovvero, le cure che ti vengono somministrate fino a quel momento non hanno un effetto lenitivo. Alla terapia del dolore, inoltre, di solito accedono i malati oncologici, spesso in fase terminale.

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